16.04.2025
Ministero pubblico della Confederazione e diversi accusatori privati contro A. (SK.2024.24) – la Corte penale del Tribunale penale federale pronuncia una condanna per le cosiddette “truffe del supporto tecnico bancario”



La Corte penale condanna un cittadino franco-israeliano per la sua partecipazione alla sottrazione di oltre CHF 5 milioni a danno di diverse società svizzere, attraverso attività di social engineering con le quali fingeva di essere un informatico responsabile dell’e-banking della banca.

Con sentenza del 16 aprile 2025, la Corte penale ha riconosciuto A. autore colpevole di abuso di un impianto per l’elaborazione di dati commesso per mestiere (art. 147 cpv. 1 et 2 CP).

La Corte penale ha ritenuto accertato che, nel periodo tra dicembre 2016 e luglio 2018, A., in qualità di membro di un gruppo basato in Israele e dedito ad attività di social engineering, aveva contattato telefonicamente numerose società con sede in Svizzera, spacciandosi per un collaboratore della loro banca. Con il pretesto ingannevole di una modifica del sistema di e-banking, egli ha, in numerosi casi, indotto gli impiegati/e responsabili dei pagamenti a dargli, inconsapevolmente, accesso al suo computer mediante un programma di controllo a distanza. Egli ha, successivamente, permesso agli altri membri del gruppo, che non sono stati identificati, di aprire una o più sessioni di e-banking sui conti delle società prese di mira. Questo ha permesso loro di ordinare il trasferimento di importanti somme di denaro a debito di questi conti; somme che sono state trasferite su relazioni bancarie sotto il loro controllo, all'estero.

Grazie a questo procedimento astuto, sono stati sottratti oltre CHF 5 milioni dai conti delle società prese di mira. A ciò si aggiungono altri tentativi di sottrazione di denaro per un ammontare di circa CHF 4 milioni.

Nei confronti di A., la Corte penale ha pronunciato una pena detentiva di quattro anni (da espiare), da dedursi il carcere preventivo sofferto. È stata pure ordinata la sua espulsione dal territorio svizzero per un periodo di cinque anni. A. è stato inoltre condannato al rimborso di oltre CHF 1,5 milioni a diverse società svizzere danneggiate, a titolo di risarcimento.

La sentenza non è ancora cresciuta in giudicato. L’imputato continua a beneficiare della presunzione di innocenza.

Allegato: Dispositivo SK.2024.24 del 16 aprile 2025

Contatto:
Estelle de Luze, addetta stampa, presse@bstger.ch, tel. 058 480 68 68





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