In data 23 maggio 2008, la Repubblica di Haiti ha presentato presso l’Ufficio federale di giustizia (UFG) una domanda di assistenza a completamento di una richiesta del 1986 tendente al sequestro ed alla consegna degli averi depositati in Svizzera da Jean-Claude Duvalier (Presidente della Repubblica di Haiti tra il 1971 ed il 1986) e dai suoi parenti. Secondo questa richiesta Jean-Claude Duvalier ed i suoi complici sono oggetto di una procedura penale ad Haiti. È in particolare loro contestato di avere costituito un’organizzazione criminale dedita al saccheggio sistematico a proprio favore delle casse dello Stato e di avere depositato all’estero i fondi così sottratti. In data 11 febbraio 2009, l’UFG ha ordinato la consegna alla Repubblica di Haiti di una somma di circa CHF 7'000'000 detenuti da Jean-Claude Duvalier e i suoi parenti presso una banca svizzera.
Il 18 marzo 2009 una Fondazione di diritto del Liechtenstein ha interposto ricorso presso il Tribunale penale federale (TPF) contro la decisione dell’UFG. La II Corte dei reclami penali del TPF ha respinto questo ricorso con sentenza del 12 agosto 2009 (RR.2009.94). Riassumendo, essa ha considerato che la struttura posta in essere da Jean-Claude Duvalier e dai suoi parenti e consistente nel far uso del potere assoluto del Capo di Stato per fare regnare un clima di terrore ad Haiti e procurare ai suoi membri delle entrate considerevoli attraverso la sottrazione sistematica di fondi pubblici deve essere qualificata nel diritto svizzero di organizzazione criminale ai sensi dell’art. 260ter cifra 1 CP. Tenuto conto del fatto che la titolare del conto in oggetto non ha potuto apportare la prova che i fondi sequestrati non sono di origine criminale, la Corte ha concluso a che questi fondi siano consegnati in vista di confisca allo Stato richiedente. Questa sentenza è suscettibile di ricorso al TF entro dieci giorni a partire dalla sua notifica.